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Pagamenti: irrompe Google Pay OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

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Google lancia la sfida su due fronti unendo tutte le tecnologie di pagamento in un'unica soluzione. Per pagare con il cellulare nei negozi oppure online basterà l'account Google. Airbnb, Dice, Fandango, HungryHouse, Instacart tra i portali che già sperimentano il nuovo servizio. Ma la tecnologia è aperta agli sviluppatori di tutto il mondo

Pagamenti: irrompe Google Pay

«Se hai pagato generi alimentari con Android Pay, hai utilizzato Chrome per compilare automaticamente i tuoi dati di pagamento o hai acquistato un'app su Google Play, allora hai già provato alcuni dei modi con cui Google ti aiuta a pagare online e nei negozi.» Così scrive nell'annuncio dato l'8 gennaio Pali Bhat, VP of Product Management, Payments, del colosso di Mountain View. E così Google annuncia di volere unire tutti i diversi metodi di pagamento con Google, tra cui Android Pay e Google Wallet, in un unico marchio: Google Pay. Basterà un account Google per pagare sia online sia nei negozi con il cellulare.

Google Pay è già disponibile su Airbnb, Dice, Fandango, HungryHouse, Instacart e altre app e siti web molto noti negli USA. Ma Google invita anche gli sviluppatori a visitare il sito "Payments Solutions" per scoprire come utilizzare i codici di Google Pay nei propri portali di shopping e nei siti. Insomma, portare tutto in un unico marchio è solo il primo passo per Google Pay. Ce la farà questa volta?

Da tempo gli sviluppatori di Google stanno lavorando a due grandi progetti su due fronti principalmente: quello dei pagamenti online e quello dei pagamenti mobile.

Nell'ottobre del 2017, da Mountain View avevano fatto sapere che era attivo Pay with Google, sistema di pagamento online annunciato già a maggio. Il sistema renderebbe più facili i pagamenti su siti, app e piattaforme online dato che permette di registrare carte di credito e di debito degli utenti direttamente sull’account Google collegato a Google Play, YouTube, il motore di ricerca Chrome e Android Pay. Una volta confermato l’acquisto su qualsiasi sito e-commerce, Google invia ai venditori direttamente i dati sull’account dell’utente, sia di pagamento che l’indirizzo di spedizione, riducendo i tempi per la finalizzazione dell’operazione.

Nell'agone dei pagamenti mobile, poi, Google aveva lanciato la sfida all’eterna rivale Apple già nel 2015, presentando Android M, il sistema operativo alla base di Android Pay, per i pagamenti col telefonino basato sulla stessa tecnologia di Apple Pay cioè la Nfc (Near Field Communication) per effettuare transazioni avvicinando il telefono ad appositi lettori come avviene con le ormai numerose carte prepagate e di credito.

E oggi entrambe le tecnologie sono dentro un unica app, Google Pay.

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